3, 2, 1… tutti in scena: la Turandot dei VIP
Dopo tanti preparativi, i VIP sono pronti ad esibirsi nell'opera lirica de la Turandot
Dopo tanti preparativi, finalmente l'attesissima serata dedicata all'opera lirica Turandot è arrivata. I concorrenti, dopo varie prove, sono pronti ad entrare in scena.
Il giardino della Casa si è trasformato in un vero e proprio palcoscenico allestito ad hoc per la serata e i nostri VIP, ognuno in base al ruolo da ricoprire, ha indossato i costumi giusti per l'interpretazione.
Posizionati tutti sulle scale della piscina, Katia è pronta a presentare lo spettacolo: “Vi offriremo un riassunto de la Turandot di Giacomo Puccini” e, elogiando i suoi compagni d'avventura, dice che ognuno di loro, a suo modo, ha messo il proprio impegno per una buona riuscita.
È tutto pronto: 3, 2, 1… si va in scena!
Il giardino della Casa si è trasformato in un vero e proprio palcoscenico allestito ad hoc per la serata e i nostri VIP, ognuno in base al ruolo da ricoprire, ha indossato i costumi giusti per l'interpretazione.
Posizionati tutti sulle scale della piscina, Katia è pronta a presentare lo spettacolo: “Vi offriremo un riassunto de la Turandot di Giacomo Puccini” e, elogiando i suoi compagni d'avventura, dice che ognuno di loro, a suo modo, ha messo il proprio impegno per una buona riuscita.
È tutto pronto: 3, 2, 1… si va in scena!
Il promo atto di questa famosissima opera vede entrare in scena all'interno di una piazza un mandarino, uno dei ministri cinesi interpretato da Davide, il quale annuncia il primo editto contenete la trite sorte che lo sfortunato principe di Persia dovrà subire per non aver indovinato i tre indovinelli molto difficili.
Nella folla, ad assistere al patibolo, ci sono anche Timur (un vecchio re dei Tartari costretto all'esilio, interpretato da Giucas) insieme alla sua fedelissima schiava Liù (interpretata da Miriana). Essendo cieco, nella confusione, il vecchio re cade a terra e, in suo soccorso, Liù chiede aiuto per tirarlo su. Senza esitare, a raggiungerli è Calaf (interpretato da uno degli attori della Casa: Alex), nonché figlio di Timur che, dopo averli aiutati e dopo aver abbracciato il padre, chiede loro di non fare il suo nome per mantenere l'incognito, poiché anch'esso fuggito dal paese d'origine.
Ad entrare in scena sono successivamente i tre ministri del regno: Ping, Pong e Pang, nonché Aldo, Davide e Gianmaria che, di fronte ai tre personaggi prima citati, li osservano attentamente e cercano di portar con loro Timur che, a sua volta, viene protetto dal figlio. Se fino a poco tempo prima quest'ultimo aveva maledetto Turandot, la figlia dell'imperatore, (interpretata da Soleil) per la tanta crudeltà, poco dopo decide di mettersi in gioco e affrontare la sfida dei tre difficilissimi enigmi in quanto attratto dalla sua immensa bellezza.
Sebbene suo padre Timur e la sua schiava hanno provato in tutti i modi a dissuaderlo, Calaf non ha intenzione di mollare la presa e ha un solo obiettivo da portare a termine: quello di risolvere gli enigmi e chiedere la mano di Turandot. Anche i tre ministri cercano di frenare il principe, ma lui decide di recarsi verso il gong, colpendolo tre volte per sfidare la sorte.
Preoccupati per il giovane ragazzo, Timur e Liù si stringono in un forte abbraccio ed è così che termina il primo atto di questa opera, sulle note di “Non piangere, Liù”.
Nella folla, ad assistere al patibolo, ci sono anche Timur (un vecchio re dei Tartari costretto all'esilio, interpretato da Giucas) insieme alla sua fedelissima schiava Liù (interpretata da Miriana). Essendo cieco, nella confusione, il vecchio re cade a terra e, in suo soccorso, Liù chiede aiuto per tirarlo su. Senza esitare, a raggiungerli è Calaf (interpretato da uno degli attori della Casa: Alex), nonché figlio di Timur che, dopo averli aiutati e dopo aver abbracciato il padre, chiede loro di non fare il suo nome per mantenere l'incognito, poiché anch'esso fuggito dal paese d'origine.
Ad entrare in scena sono successivamente i tre ministri del regno: Ping, Pong e Pang, nonché Aldo, Davide e Gianmaria che, di fronte ai tre personaggi prima citati, li osservano attentamente e cercano di portar con loro Timur che, a sua volta, viene protetto dal figlio. Se fino a poco tempo prima quest'ultimo aveva maledetto Turandot, la figlia dell'imperatore, (interpretata da Soleil) per la tanta crudeltà, poco dopo decide di mettersi in gioco e affrontare la sfida dei tre difficilissimi enigmi in quanto attratto dalla sua immensa bellezza.
Sebbene suo padre Timur e la sua schiava hanno provato in tutti i modi a dissuaderlo, Calaf non ha intenzione di mollare la presa e ha un solo obiettivo da portare a termine: quello di risolvere gli enigmi e chiedere la mano di Turandot. Anche i tre ministri cercano di frenare il principe, ma lui decide di recarsi verso il gong, colpendolo tre volte per sfidare la sorte.
Preoccupati per il giovane ragazzo, Timur e Liù si stringono in un forte abbraccio ed è così che termina il primo atto di questa opera, sulle note di “Non piangere, Liù”.
Sotto l'attenta supervisione di Katia, ha inizio il secondo atto de la Turandot.
In scena ci sono i tre ministri del regno che, nonostante il ruolo ricoperto, non si capacitano sul fatto di dover assistere necessariamente a tutte le torture e alle vittime di Turandot; preoccupati per le sorti di Calaf, i tre si domandano sull'esito delle sue risposte, sperando che almeno lui possa vincere evitando, così, un'altra tragedia.
D'improvviso, sulla lunga scalinata della reggia, appare Turandot che, prima di iniziare la prova, decide di spiegare i motivi che l'hanno spinta ad assumere tali atteggiamenti con gli uomini: a causa di quanto accaduto ad una sua antenata, la principessa non vuole sentirsi in possesso di un uomo e, per tale ragione, ha deciso di vendicarsi con tutti coloro che decidono di chiedere la sua mano, affrontando tre difficili prove che, secondo lei, nessuno avrebbe risolto mai.
Sulle note di “Straniero, ascolta” Turandot, raggiunta dall'imperatore Altoum (interpretato da Manuel), è pronta a rendere noti i tre enigmi che Calaf dovrà risolvere; Manila, che in questa opera teatrale rappresenta la voce fuoricampo, legge al principe -nonché Alex- gli enigmi. Sotto gli occhi sorpresi di tutti i presenti, Calaf riesce a risolvere tutte le sfide senza alcuna difficoltà, lasciando incredula la principessa la quale implora il padre affinché non la dia in mano a quel principe straniero.
Dovendo mantenere la parola, l'imperatore non batte ciglio e Turandot è costretta a passare la sua vita insieme all'uomo, seppur controvoglia.
Dispiaciuto, il principe decide di proporle una sfida: prima dell'alba dovrà indovinare il suo nome e, solo così, potrà condannarlo.
In scena ci sono i tre ministri del regno che, nonostante il ruolo ricoperto, non si capacitano sul fatto di dover assistere necessariamente a tutte le torture e alle vittime di Turandot; preoccupati per le sorti di Calaf, i tre si domandano sull'esito delle sue risposte, sperando che almeno lui possa vincere evitando, così, un'altra tragedia.
D'improvviso, sulla lunga scalinata della reggia, appare Turandot che, prima di iniziare la prova, decide di spiegare i motivi che l'hanno spinta ad assumere tali atteggiamenti con gli uomini: a causa di quanto accaduto ad una sua antenata, la principessa non vuole sentirsi in possesso di un uomo e, per tale ragione, ha deciso di vendicarsi con tutti coloro che decidono di chiedere la sua mano, affrontando tre difficili prove che, secondo lei, nessuno avrebbe risolto mai.
Sulle note di “Straniero, ascolta” Turandot, raggiunta dall'imperatore Altoum (interpretato da Manuel), è pronta a rendere noti i tre enigmi che Calaf dovrà risolvere; Manila, che in questa opera teatrale rappresenta la voce fuoricampo, legge al principe -nonché Alex- gli enigmi. Sotto gli occhi sorpresi di tutti i presenti, Calaf riesce a risolvere tutte le sfide senza alcuna difficoltà, lasciando incredula la principessa la quale implora il padre affinché non la dia in mano a quel principe straniero.
Dovendo mantenere la parola, l'imperatore non batte ciglio e Turandot è costretta a passare la sua vita insieme all'uomo, seppur controvoglia.
Dispiaciuto, il principe decide di proporle una sfida: prima dell'alba dovrà indovinare il suo nome e, solo così, potrà condannarlo.
Sulle note di “Nessun dorma”, Alex -nonché il principe Calaf- si esibisce sotto la pioggia che, d'improvviso, ha colto di sorpresa i nostri VIP nel bel mezzo della loro esibizione.
Nel corso della notte, con questa canzone all'interno dell'opera, si invita tutto il popolo di Pechino a mantenere alta l'attenzione per scoprire il nome del principe e aiutare, così, Turandot a riacquistare la sua libertà.
Nel corso della notte, con questa canzone all'interno dell'opera, si invita tutto il popolo di Pechino a mantenere alta l'attenzione per scoprire il nome del principe e aiutare, così, Turandot a riacquistare la sua libertà.
Ping, Pong e Pang, a questo punto, cercano di corrompere il principe, offrendo lui numerosi doni e -tra questi- anche donne (che entrano in scena, esibendosi in un ballo), ma quest'ultimo non molla e confessa che ad essere a conoscenza del suo vero nome è solo Liù; quest'ultima, viene duramente torturata e, per evitare di tradire Calaf e di mettere in pericolo il suo padrone Timur, decide di trafiggersi con un pugnale.
Miriana (ovvero la schiava Liù), deceduta sulla lunga scalinata, viene subito portata via, accompagnata da Calaf, Timur e da tuta la folla dispiaciuta.
Tra le lacrime del principe si conclude così il terzo ed ultimo atto.
Miriana (ovvero la schiava Liù), deceduta sulla lunga scalinata, viene subito portata via, accompagnata da Calaf, Timur e da tuta la folla dispiaciuta.
Tra le lacrime del principe si conclude così il terzo ed ultimo atto.
L'unica ad entrare in scena è proprio Katia che, parlando dell'opera lirica appena interpretata, spiega un po' la storia e conclude “Evviva l'amore”, introducendo la parte finale.
Sulle note di altre due famosissime opere, i VIP occupano l'intero giardino della Casa: i due protagonisti principali (Alex e Soleil), per chiudere in bellezza, si concedono un appassionato bacio proprio come Turandot e Calaf hanno fatto per coronare il loro amore.
Termina così la messa in scena de la Turandot che, sicuramente, ha rallegrato il cuore della cantante lirica della Casa del #GFVIP, soddisfatta per il grande impegno di ciascun concorrente.
Per il gran finale, tutti i VIP hanno decido di esibirsi sulle note del ritornello di “Nessun dorma” sotto la forte pioggia che ha deciso di cadere sulla Casa.
Felici per l'interpretazione e per la bellissima riuscita, i concorrenti ringraziano Katia per l'opportunità che ha deciso di dargli.
Sulle note di altre due famosissime opere, i VIP occupano l'intero giardino della Casa: i due protagonisti principali (Alex e Soleil), per chiudere in bellezza, si concedono un appassionato bacio proprio come Turandot e Calaf hanno fatto per coronare il loro amore.
Termina così la messa in scena de la Turandot che, sicuramente, ha rallegrato il cuore della cantante lirica della Casa del #GFVIP, soddisfatta per il grande impegno di ciascun concorrente.
Per il gran finale, tutti i VIP hanno decido di esibirsi sulle note del ritornello di “Nessun dorma” sotto la forte pioggia che ha deciso di cadere sulla Casa.
Felici per l'interpretazione e per la bellissima riuscita, i concorrenti ringraziano Katia per l'opportunità che ha deciso di dargli.