Alfonso D'Apice e il ricordo di suo padre

Il ragazzo racconta a Shaila alcuni momenti della sua infanzia prima di perdere suo padre

Il passato di Alfonso è costernato di sacrifici, di sforzi, di anni difficili e sceglie di aprirsi con Shaila. Alla ragazza racconta di quando era adolescente e provava a fare qualche lavoretto per essere indipendente. Lui proviene da una famiglia che gli ha insegnato il valore del lavoro, della determinazione.

Fino ai quattro anni, Alfonso viveva con suo padre, una figura severa per alcuni versi, molto dolce e gentile per altri. Da lui ha imparato il senso della disciplina, insegnamenti derivati anche da suo nonno. Purtroppo, però, a quell'età, quando era solo un bambino, il ragazzo ha perso i due uomini, a pochi mesi di distanza. "Così, oggi, considero mio zio una figura paterna, lui mi è stato tanto vicino" racconta Alfonso.

I ricordi si accavallano, il ragazzo ricorda di un viaggio fatto in America, negli Stati Uniti, racconta delle volte che provava a imparare ad adattarsi al mestiere dello zio, ma dalla sua vita vuole di più ed è per questo che è diventato imprenditore: costruirsi una vita tutta sua.

Poi Alfonso racconta della separazione dei genitori, che lui ha scoperto soltanto una volta cresciuto. "Loro erano uniti, anche se separati, nessuno lo sapeva" spiega il ragazzo ed è per questo che alle volte pensa di non voler rinunciare all'amore, ai rapporti umani, perché anche le più grandi difficoltà possono essere superate.

Shaila si commuove davanti a questo racconto ed esorta il ragazzo a trovare un proprio equilibrio e Alfonso pensa di volerci lavorare su. Poi ricorda ancora suo padre: "Avevo quattro anni quando è successo, ma mi ricordo di lui, lui è con me".