Calzaturificio Tugurio: si parte con spazzole e cera
Sotto l'occhio vigile di Lorenzo, i Tuguriati lavano e lucidano decine di scarpe e danno alle calzature una nuova vita
Calzaturificio Tugurio ha appena aperto e i ragazzi, seguendo le direttive di Lorenzo, prendono panni e spugne per riportare a nuovo montagne e montagne di scarpe.
Per prima cosa bisogna lavare le calzature, ricoperte di fango e argilla. Basta prendere mocassini e décolleté e metterli a bagno in una bacinella piena d'acqua.
Attenzione a scegliere i prodotti giusti: ogni materiale è diverso e va trattato con cura.
“Ci devi mettere tutto l'amore che hai” suggerisce Lorenzo, mostrando ai suoi compagni come lucidare i pezzi. “Un po' come quando dai le carezze” continua l'artigiano parlando a Giselda, intenta ad asciugare un paio di scarpe con il tacco a spillo.
Terminata la fase del lavaggio, si passa a quella della lucidatura. Con spazzole e cera, i Tuguriati provano a far tornare i calzari all'antico splendore.
Lorenzo dispensa consigli anche al pubblico a casa: niente lavatrici, né latte detergente sulle calzature.
Vittorio e Ciro, ricordando un'antica pratica, simulano il lavoro degli sciuscià. Mentre il modello sta rilassato in poltrona, l'attore sfrega velocemente lo stivaletto.
"Controllala nei minimi dettagli" dice Lorenzo che vorrebbe vedere la scarpa brillare. Mai scordare di dare una ripassata alla punta, la parte che più di ogni altra deve splendere.
L'attività si conclude con un applauso per il calzolaio: è stato un insegnante eccellente. Da adesso sì che i Tuguriati potranno fare le scarpe a tutti!