Edoardo Donnamaria: "Sto cercando una mia coerenza"

Anziché partecipare a liti che non lo riguardano, Edoardo preferisce migliorare se stesso

Dopo la litigata, Edoardo coglie l'occasione per riflettere sui comportamenti che stanno tenendo i suoi compagni di viaggio. Consapevole di trovarsi in un vero e proprio esperimento sociale, il ragazzo sostiene che i concorrenti siano entrati in dei ruoli che nella vita reale non ricoprirebbero. Se la lite furibonda avvenuta a pranzo fosse accaduta fuori dalla Casa, il giorno dopo le persone coinvolte si sarebbero ignorate senza essere obbligate al confronto. Attilio ritiene che nella vita reale succedano le stesse dinamiche ma all'esterno si ha la possibilità di scaricare la tensione rifugiandosi nella propria comfort zone. Ad Edoardo manca proprio questa dimensione intima e privata.“Vado a letto e mi sento osservato” dice esternando il suo disagio.

Il nostro obiettivo nella vita è cercare di essere persone migliori” aggiunge Edoardo, convinto che, essendo ripresi ventiquattro ore su ventiquattro, dovrebbero mantenere una certa compostezza per poter essere un esempio. Il suo benessere deriva dall'aiutare le persone giù di morale e non prova piacere a sfogare la rabbia attraverso un litigio. Il VIP biasima i compagni che hanno ceduto all'ira dando sfoggio a comportamenti non proprio encomiabili.

Io sto cercando una mia coerenza. Non voglio far star male la gente perché così risulto più forte” afferma Edoardo che non ha intenzione di violare la propria integrità per cedere a mere strategie di gioco. Il ragazzo non sa cosa sia giusto o cosa sia sbagliato, ma crede che per essere rispettabili bisogna attenersi a dei principi etici e morali di base, evitando il comportamento da branco, che mette alla gogna un unico componente.

Antonella lo accusa di non prendere mai posizione ed Edoardo non ribatte, anzi conferma le sue parole. A lui non va di immischiarsi in liti in cui non è coinvolto, frenato anche da una sorta di timore di mettersi contro qualcuno: “Io non posso prendere una posizione con due persone che conosco a malapena”. Edoardo vorrebbe godersi l'esperienza in tranquillità estraniandosi dalle discussioni. Non è una tattica per non entrare nelle dinamiche di gioco ma un modo per preservarsi, in quanto litigare non fa parte della sua persona. “L'unica cosa che giudicherò qua dentro è come si comportano le persone con me” dice lapidario Edoardo, oppresso da un ambiente che percepisce come finto. Queste saranno le sue linee guida, i pettegolezzi non gli interessano.