Il dramma di Nicola Pisu

Nicola racconta la storia della sua dipendenza e la denuncia da parte della madre

L'ingresso dei nuovi VIP ha movimentato la situazione in Casa e gli inquilini ne approfittano per conoscere i nuovi arrivati.

Mentre Gianmaria racconta del suo percorso di studi e del suo lavoro, nota la frase Immersus Emergo tatuata sull'avambraccio di Nicola Pisu, e interrogandosi sul significato gli chiede di raccontargli la sua storia. Gianmaria nota la timidezza e la riservatezza del ragazzo e per questo chiede a Nicola di appartarsi all'interno della Casa, per metterlo più a suo agio e non costringerlo a confidargli la sua delicata storia di fronte a tutti.

A questo punto Nicola racconta il dramma della sua dipendenza, e le difficoltà che in quel periodo ha dovuto affrontare. “Per anni sono stato dipendente dalle droghe, sin da quando avevo 18 anni. Mi sono isolato, non vedevo più nessuno” racconta il ragazzo. “Mia madre mi ha fatto da madre e da padre e ha subito le conseguenze di tutta la mia storia. È arrivata al punto di denunciarmi” continua Nicola, che racconta il momento più drammatico della sua esperienza in cui la madre, nel tentativo disperato di salvare il figlio e di offrirgli un futuro migliore, lo ha denunciato.

“Provo un'immensa stima nei tuoi confronti. Nella vita si sbaglia, ma ci sono persone che sono capaci a riemergere una volta toccato il fondo. La versa sconfitta sta nel non riuscire a rialzarsi” è il commento di Gianmaria, che ammette di essere rimasto positivamente colpito dalla storia di Nicola, che come recita il suo tatuaggio è riuscito a riemergere dal periodo buio che ha caratterizzato la sua vita.

“La denuncia mi ha messo di fronte ad un muro: perdo tutto quello che ho oppure cambio?” Nicola continua a raccontare del rapporto con la madre e di quanto sia stato difficile per lui affrontare la denuncia e il processo che ne è seguito. Ad aiutare il ragazzo, oltre al gesto estremo della madre, è stato un coach che tuttora lo segue e che ha una storia di dipendenza molto simile alla sua. “Ho dovuto sbatterci la faccia per potermi rialzare” conclude il ragazzo.