Il parere di Daniele Dal Moro su Charlie Gnocchi

L'imprenditore spiega a Nikita le sue motivazioni nello scontro avuto con il radio speaker

Dopo aver scambiato con Nikita un suo parere su Patrizia e la lite avuta nella scorsa settimana, la rappacificazione e il ritorno alla quiete, Daniele esprime il suo parere su Charlie. La modella non ha apprezzato l'atteggiamento dell'imprenditore. Nella clip vista in puntata, Nikita racconta di aver visto l'intenzione di provocare il radio speaker.

Daniele spiega che il suo intento non era quello di iniziare una lite, ma parlare con il concorrente circa alcune cose che non aveva gradito. Tuttavia, conoscendo il radio speaker, Daniele ben sapeva che sarebbe iniziato uno scontro.

“Volevi risolvere o volevi litigare?” Chiede Nikita, ma il concorrente non sa bene quali fossero le sue intenzioni in quel momento, voleva parlare con Charlie, ma spiega che non c'è mai modo di essere chiari con il concorrente, perché spesso cambia versione dei fatti.

“Quando non c'è stato, ho sentito che non ci fosse e di questo gliene do atto” afferma Daniele, riferendosi a quando Charlie ha abbandonato momentaneamente la Casa. L'essere un grande animatore, coinvolgere tutti, riuscire a creare divertimento, sono doti che l'imprenditore riconosce nel radio speaker, ma sul dialogo ci sono delle pecche. Nikita, però, sottolinea che sia con Patrizia che con Charlie riesce ad avere un dialogo sereno, senza mai sfogare in una diatriba: “Che senso ha fare questo? Perché provocarlo?” chiede la modella.

“Io assorbo e sto zitto, quando non ce la faccio più dovevo parlare” spiega il concorrente, affermando, ancora una volta che Charlie ha l'abitudine di dire due cose diverse a due persone coinvolte in una discussione, dando ragione a entrambi.

I due VIP, pur cercando di comprendere i coinquilini e i loro temperamenti, hanno due idee diverse e cercano di unire i pensieri, se Nikita non vede malizia e riconosce che Charlie possa essere spesso dispersivo nei suoi intenti, Daniele denota un eccessivo protagonismo.