

Il pensiero di Maxime Mbandà sulla paternità
Maxime confida ad Amanda quali emozioni abbia provato nel diventare padre
Diventare genitori è, senza dubbio, una delle esperienze più importanti della vita, un momento che segna lo spartiacque nell'esistenza di qualsiasi individuo. Maxime è un giovane papà di due bambini, Leone e Celeste, e l'impatto con questa nuova condizione è stato bello ma difficile.
Ricorda assieme ad Amanda la nascita del suo primogenito. Stava giocando con la nazionale di rugby e ha sospeso ogni impegno per assistere al parto. All'inizio non è stato facile gestire la sua famiglia, dopo l'entusiasmo iniziale ha cominciato a sentirsi un estraneo. Il rapporto tra la madre e il neonato era simbiotico e Maxime non si sentiva partecipe. Vedeva Leone in braccio alla mamma ma lui non provava nulla.
Il rugbista si è sentito anomalo perché l'amore verso i suoi figli non è scoppiato subito. La separazione con la fidanzata ha aggravato una situazione già complicata, tanto che ha cominciato a vedere il figlio saltuariamente. Poi, qualcosa si è acceso in lui ed è sbocciato l'amore.
Amanda lo comprende, anche lei non ha avuto fin da subito l'istinto materno. Il bene è cresciuto con il tempo, soprattutto per lei che ha avuto il suo primo figlio a vent'anni. All'inizio pensava che la sua vita fosse finita, ma successivamente ha capito che si stava sbagliando. Era il contrario: tutto ha acquisito un aspetto nuovo, il passato le è apparso senza senso.
L'inquilino non deve sentirsi sbagliato perché l'amore genitoriale si evolve con il tempo e, come tutti i rapporti nuovi, si costruisce giorno per giorno. "L'importante è quello che tu dai" lo consola Amanda.
Maxime si emoziona al pensiero, all'inizio non è stato facile, ma adesso i suoi figli sono la sua gioia. La verità, quindi, è solo una: genitori non si nasce, ma si diventa.