"Vivo adesso": la rinascita di Omer Elomari

Dalle difficoltà alla rinascita, Omer porta con sé la consapevolezza che anche il dolore può diventare un punto di partenza

In un momento di confidenze notturne, Omer e Rasha si aprono l'uno con l'altra condividendo i loro temi più profondi e personali. 

Omer ha notato che Rasha è una persona che non si è mai aperta molto nel raccontare il suo passato, e lei stessa ammette di aver notato lo stesso in lui.

Così, dopo qualche domanda di Rasha, Omer inizia a raccontarsi partendo da un periodo molto difficile che ha vissuto, durante il quale si è trasferito da solo a a Istanbul per un anno.

"Sopravvivevo" afferma lui. 

Rasha, colpita dal suo racconto, gli chiede cosa abbia fatto durante quel periodo a Istanbul. "Dove sei andato? Dove hai vissuto?", gli chiede Rasha. Omer spiega che due conoscenti dalla sua città d'origine lo hanno aiutato a trovare un appartamento dove poter stare.

Dopo essere tornato nella sua città di origine, Omer racconta di aver realizzato di essere completamente solo. "Nessuno ti dice 'come stai?' ", racconta amaramente. Da quel momento, confessa di essere profondamente cambiato, imparando a contare solo su sé stesso.

"La grande responsabilità era su di me", ripercorre Omer, ricordando il peso delle difficoltà e delle responsabilità, anche economiche, che gravavano su di lui.

"Per quello sono un uomo forte e non fragile", si apre il ragazzo.

Nonostante il tempo trascorso, Omer non nasconde il dolore legato a quella ferita.

Ma è stato proprio grazie a questo periodo difficile che oggi, Omer racconta di essere felice: "Grazie a Dio adesso abito in una bellissima casa", dice, sottolineando quanto abbia imparato ad apprezzare tutto ciò che possiede oggi.

"Vivo adesso", afferma col sorriso Omer, ribadendo di voler guardare solo avanti, senza più voltarsi indietro.

Rasha gli chiede quali sogni abbia e lui spiega che il suo più grande desiderio è vedere sua madre felice. "Quel sorriso che aveva", racconta il ragazzo, ricordando con affetto l'immagino della madre di qualche anno fa.

Oggi, Omer riconosce che uno dei suoi sogni è già diventato realtà: costruire la propria vita in Italia, trasferendosi e gettando le basi per un futuro in questo paese. 

"Questa è la mia felicità, questo era un sogno: vedere mia mamma che si sveglia la mattina e non si preoccupa", si lascia andare dolcemente Omer, parlando con tenerezza della madre. 

Un percorso di autoconsapevolezza che spinge Omer a non voltarsi mai indietro ma solo a concentrarsi solo su ciò che lo attende.