Il toccante racconto di Alberto De Pisis

Alberto ricorda il suo difficile percorso di vita e il terribile male che ha dovuto affrontare

Fino ad oggi, Alberto si è distinto per la sua simpatia e per il suo cinismo. Anche durante gli scontri, è riuscito a stemperare il clima pesante con pungenti battute.

Forse a causa della sua riservatezza, ha parlato poco di sé e della sua vita. Coglie però l'occasione per raccontarsi durante una conversazione con Antonino.

Comincia dalla sua infanzia, difficile, differente rispetto a quella degli altri bambini. Sua mamma era una donna in carriera, per cui spesso non era in casa ad aspettarlo e accoglierlo. La priorità non è mai stata la famiglia per i suoi genitori.

Non nega che fosse libero, già da giovanissimo aveva la possibilità di fare ciò che voleva. Il desiderio di indipendenza era forte, tanto che a soli diciotto anni ha deciso di andare a vivere solo. Nessuno glielo ha impedito ma ha dovuto dimostrare di riuscire a farcela con le sue stesse forze. Durante l'università ha fatto diversi sacrifici, lavorando e studiando assieme. Ma, in fondo, non gli pesava perché amava essere libero.

A venticinque anni, un tragico episodio ha sconvolto la sua vita: gli è stato diagnosticato un tumore. Da lì, è iniziato un periodo d'inferno.

Inizialmente non voleva affrontare la realtà e si stava lasciando andare. Poi si è guardato allo specchio e si è detto che doveva farcela. Non era rispettoso per chi quella battaglia l'aveva vissuta ma non era riuscito a vincerla. Grazie alla forza di questo pensiero è riuscito a curarsi e guarire. Non ha condiviso la sua problematica perché temeva di suscitare compassione, per cui solamente poche persone hanno saputo del suo male.

Il ricordo dell'esperienza vissuta, unito al rimorso di aver litigato con il fratello, rendono triste Alberto fino a fargli scendere qualche lacrima.

La famiglia, insieme alla salute, sono le cose più importanti. Spesso dice al fratello di fare pace con i suoi genitori perché un giorno potrebbe pentirsene. Non siamo eterni, non siamo immortali, ad un certo punto il tempo finisce per cui nulla va rimandato.

Sorrisi e lacrime, ironia e sofferenza: Alberto ha dimostrato di essere molto di più di un ragazzo allegro e senza pensieri. E questo, probabilmente, è solo una delle tante storie che, con il tempo, potrà raccontare.