Le opinioni di alcuni Vipponi su George Ciupilan

Attilio, Nikita e Antonella commentano il comportamento taciturno di George che, nonostante sia sempre silenzioso, si dimostra un attento osservatore

Nonostante le continue discussioni che turbano gli animi della Casa, George si guarda bene nell'immischiarsi in fatti che non lo riguardano.

Attilio, Antonella e Nikita commentano i suoi comportamenti spesso silenziosi ma non per questo poco ponderati.

Per Antonella, George è un ignavo ma allo stesso tempo una persona buona. Sta sempre ad osservare gli altri ed è certa che si allontanerà presto da alcuni concorrenti, a sua detta, falsi e strateghi.

Attilio teme che non possa viversela bene tanto che chiede a Nikita se, secondo lei, il ragazzo si trovi a suo agio.

La modella risponde che George sta facendo le sue valutazioni. Sicuramente è una persona che non parla a vanvera e non cerca di intromettersi a tutti i costi in questioni in cui non è coinvolto.

Attilio ha notato che il ragazzo riflette molto su ciò che gli altri gli dicono. I suoi atteggiamenti non sono sinonimo di chiusura, ma la manifestazione di un'attenta analisi ed elaborazione di ciò che osserva. Qualcuno continua a chiedergli perché stia sempre in silenzio, senza comprendere che ciò urta la sua sensibilità. 

Nikita prende le parti dell'amico: a lui pesa che lo accusino di essere estraneo ad ogni dinamica. È facile prendersela con George per via del suo carattere schivo, così come è facile nominarlo per lo stesso motivo.

Molti non l'hanno compreso, non hanno capito che George non ha interesse per i discorsi che non lo fanno crescere e in più non è così introverso come sembra. Quando si sente circondato da persone che stima e si fida, si apre molto, ride e scherza.

“Non è finto” lo difende l'amica. Le persone che si sforzano di essere più di quello che sono con il solo fine di esserci ovunque, danno fastidio.

Antonella concorda con lei e aggiunge che le continue battute sui suoi silenzi di certo non aiutano il tiktoker ad essere più espansivo.

I tre concludono con una considerazione su alcuni coinquilini, alle volte troppo affabulatori: chi parla con tutti, non è amico di nessuno.