Luca Calvani non cela la sua diffidenza nei confronti di Lorenzo Spolverato e Shaila Gatta
L'attore confida a Javier di non voler sottostare alla strategia che sta attuando la coppia
Luca continua a macinare pensieri su Lorenzo e Shaila e sul proprio ruolo in Casa. L'attore reputa di sentirsi fuori luogo, troppo lontano da quelle che sono le strategie di gioco attuate dai coinquilini. In particolare, ammette a Javier di non saper più come interagire con la coppia, un problema che riscontra con entrambi. Gli pesa sentirsi in dovere di dover creare una dinamica per sentirsi parte di questa Casa, del gioco, di tutto e sente di sbagliare tutte le volte che cerca di aiutare Lorenzo e Shaila o di esprimere un parere su di loro: "Che comincino a fare intrattenimento, visto che vogliono fare il mestiere di intrattenitori".
L'attore è un fiume in piena ed esprime le sue insicurezze al coinquilino, non si sente libero, non sente di avere importanza, si sente impotente e allora è proprio Javier a confortarlo: "Non c'è un nesso fra le due cose, tu non sei una persona che non libertà o capacità".
"Ma serve qui dentro?" chiede l'attore, per poi aggiungere: "Se parlo bene non mi ascoltano, altrimenti sembra che io li metta in imbarazzo".
Javier sorride e cerca di ascoltare il suo amico, di capire quale sia l'origine del suo sconforto, poi inizia: "Il tuo stare qui dentro non perde significato se non crei una dinamica. Tu qui dentro hai un peso e un ruolo che nessuno può ricoprire". Il pallavolista sostiene che questi pensieri siano molto naturali il giorno dopo la diretta, sono leciti, sono consueti, ma non per questo bisogna dare ascolto a queste paturnie, perché sono improduttive e non fanno altro che generare insicurezza e inadeguatezza e proprio lui non può cadere in questo autosabotaggio "Tu arrivi alle persone".
Luca spiega che questo è il suo modo di processare la realtà che lo circonda, ma Javier lo esorta a guardare le cose da un'altra prospettiva, soprattutto la coppia: "Dovresti fare come faccio io, alle volte mi viene da guardarli come guardo i bambini che alleno". Non è una questione di superiorità, spiega il ragazzo, ma di lontananza "Se lo faccio io, perché non dovresti farlo tu?"
"Sono persone che davanti a un 60% credono sia un successo, loro due dovrebbero fare un po' di più" continua Luca e poi spiega che la sua più grande delusione è che Lorenzo non sia nemmeno andato a chiedergli il perché della mancata Nomination: "A lui basta essere un sei".