Marco Maddaloni: "Grazie ai comportamenti di mio padre, oggi so come comportarmi con mio figlio"

Il judoka racconta ai suoi amici come le azioni di suo padre l'abbiano aiutato con i suoi figli

Durante la sessione di esercizio fisico, Marco ricorda, insieme a Vittorio e Paolo, alcuni momenti con suo padre, quando lo accompagnava agli incontri, quando si allenava con suo fratello sotto la supervisione del genitore, tanti piccoli episodi che, oggi, per lui, sono un insegnamento.

"Ci sono delle cose della vita che ritornano a insegnare" inizia il judoka, tornando a quando, durante i viaggi, c'erano poche parole "Viaggi di quattro giorni in cui, se avevo perso, non parlavamo".

Il concorrente ritiene che il padre fosse più triste di lui, le risorse spese, il tempo impiegato e Vittorio chiede le motivazioni: "A mio padre non piace perdere".

Marco, con un gran sorriso, spiega che suo padre era anche il loro allenatore e questo ha significato tanto. Tuttavia, se oggi il concorrente riesce a ridere di questi episodi, quando era un ragazzo viveva tutto ciò con un po' di amarezza. Riconoscendo il valore del genitore, il judoka sottolinea come tutti quegli eventi si siano tramutati in lezioni: "Grazie a quei comportamenti di mio padre, oggi so come comportarmi con mio figlio".

Davanti agli errori del figlio durante una partita di calcio, durante un viaggio tra un evento sportivo e l'altro, Marco cerca di parlare con suo figlio, confrontarsi su come migliorare, non smettendo mai di fargli comprendere che non prova delusione: "Alla fine di una partita in cui mio figlio sbagliò un tiro, lo abbracciai e gli feci capire che poteva riprovarci".

In Marco non c'è più tristezza, ma solo riconoscimento e spera che un giorno anche suo figlio possa essere fiero del loro rapporto.