Michael conforta Martina
Il fisicato concorrente rassicura la ragazza dal cuore di latta
Dopo il pranzo Michael, vedendo Martina turbata, la prende in disparte per parlare e confortarla.
Il fisicato giovane, alludendo alla lite della ragazza dal cuore di latta con Gianmarco, dice “Con lui bastava chiedere scusa, a volte è meglio non essere ottusi” consigliando alla giovane di tenere a freno gli istinti e di essere più versatile nella convivenza con tutti e aggiunge “Ne abbiamo parlato più del dovere perché qua non abbiamo nulla da fare, ma il mio atteggiamento verso di te non è cambiato anche se tu sei un po' sparita”.
Martina allora, visibilmente dispiaciuta, risponde “Devo togliermi questa nube che mi circonda la testa” e aggiunge “Non è per Daniele ma mi sono chiusa per riflettere” ammettendo di aver avuto molti pensieri negli ultimi giorni che l'hanno fatta allontanare dal gruppo.
Infine Michael consola la giovane dicendo “Non mi riferisco solo a quei momenti, devi viverti l'esperienza tranquilla e trovare il giusto connubio” consigliando a Martina di non preoccuparsi del giudizio di tutti i coinquilini e di ritrovare la serenità persa.
Il fisicato giovane, alludendo alla lite della ragazza dal cuore di latta con Gianmarco, dice “Con lui bastava chiedere scusa, a volte è meglio non essere ottusi” consigliando alla giovane di tenere a freno gli istinti e di essere più versatile nella convivenza con tutti e aggiunge “Ne abbiamo parlato più del dovere perché qua non abbiamo nulla da fare, ma il mio atteggiamento verso di te non è cambiato anche se tu sei un po' sparita”.
Martina allora, visibilmente dispiaciuta, risponde “Devo togliermi questa nube che mi circonda la testa” e aggiunge “Non è per Daniele ma mi sono chiusa per riflettere” ammettendo di aver avuto molti pensieri negli ultimi giorni che l'hanno fatta allontanare dal gruppo.
Infine Michael consola la giovane dicendo “Non mi riferisco solo a quei momenti, devi viverti l'esperienza tranquilla e trovare il giusto connubio” consigliando a Martina di non preoccuparsi del giudizio di tutti i coinquilini e di ritrovare la serenità persa.