Pensieri ad alta voce per Vittorio Menozzi
Rimasto solo, Vittorio riflette sulla sua incapacità di fare amicizia e sulla sua tendenza a isolarsi
Vittorio si è subito distinto per la sua riservatezza e il suo spirito riflessivo, Dall'animo solitario, spesso preferisce isolarsi dal gruppo per osservare piuttosto che intromettersi in discussioni che non lo riguardano.
Mentre si allena, il ragazzo si ritrova a parlare con Rosy, la quale gli racconta la sua difficile storia di discriminazioni. Quando la donna se ne va, Vittorio fa tra sé e sé delle considerazioni sul suo atteggiamento schivo e sulle relazioni in generale.
Ha raggiunto una consapevolezza: l'ansia sociale deriva dall'egoismo. Non potrà mai voler bene davvero bene a una persona se non si lascia toccare da ciò che ha da dire.
La sua impressione è che sia tutto un circolo vizioso fatto di incapacità di amare e disinteresse. Per questo ha difficoltà a fare amicizia.
"Entra nella loro sofferenza" si dice Vittorio, desideroso di aprirsi agli altri. Il suo egoismo lo porta ad apprezzare solo persone come lui.
Dovrebbe cominciare a coltivare interessi reali verso chi lo circonda, solo così potrà darsi a qualcuno.
Sbagliando, non ha mai voluto conoscere la storia di nessuno ma si ripromette di crescere e migliorare.
La leggerezza che cerca può venire solamente dalla profondità dell'interesse che deve imparare a mettere nelle conoscenze.
Illuminato da queste nuove consapevolezze, Vittorio smette di allenarsi e va a dormire con tanti buoni propositi. Riuscirà a mantenerli e a vivere le relazioni con più intraprendenza?