Pierpaolo Pretelli: "Il resto non conta, ho mio figlio"
Il giovane racconta a Giulia Salemi alcuni aneddoti emozionanti sul figlio Leonardo
Nel pomeriggio Pierpaolo, rimasto in giardino con Giulia, si lascia andare alle confidenze raccontando alla compagna d'avventura alcuni aneddoti sul figlio Leonardo.
In particolare il discorso del giovane si sofferma sulla prima volta in cui il figlio l'avrebbe chiamato "papà"; un evento che Pierpaolo racconta con grande emozione nonostante sia solo un ricordo.
"Eravamo andati ad un evento, quando siamo tornati però abbiamo trovato la porta aperta... erano entrati i ladri" racconta il giovane con voce nostalgica e, mentre Giulia l'ascolta con sguardo fisso, aggiunge: "Ariadna piangeva e proprio mentre io la rassicuravo lui ha detto -papà-!".
Il racconto di Pierpaolo prosegue e spiega come sia rimasto sorpreso di sentire dal figlio a soli tre mesi di vita pronunciare quella parola così significitiva: "Era impossibile e ci siamo messi a piangere" e con voce sempre più emozionata: "Lì ho capito che il resto non conta, ho mio figlio".
Giulia rimane seduta su una delle sdraio del giardino ad ascoltare commossa le parole del coinquilino che, da padre orgoglioso, continua a ricordare i piccoli gesti della quotidianità con il figlio di cui sente la mancanza: "Mi fa ridere, pensa che quando siamo in macchina ci sono le buche e mi dice -papà guida con attenzione" provocando così un sorriso spontaneo sul volto della giovane.
In particolare il discorso del giovane si sofferma sulla prima volta in cui il figlio l'avrebbe chiamato "papà"; un evento che Pierpaolo racconta con grande emozione nonostante sia solo un ricordo.
"Eravamo andati ad un evento, quando siamo tornati però abbiamo trovato la porta aperta... erano entrati i ladri" racconta il giovane con voce nostalgica e, mentre Giulia l'ascolta con sguardo fisso, aggiunge: "Ariadna piangeva e proprio mentre io la rassicuravo lui ha detto -papà-!".
Il racconto di Pierpaolo prosegue e spiega come sia rimasto sorpreso di sentire dal figlio a soli tre mesi di vita pronunciare quella parola così significitiva: "Era impossibile e ci siamo messi a piangere" e con voce sempre più emozionata: "Lì ho capito che il resto non conta, ho mio figlio".
Giulia rimane seduta su una delle sdraio del giardino ad ascoltare commossa le parole del coinquilino che, da padre orgoglioso, continua a ricordare i piccoli gesti della quotidianità con il figlio di cui sente la mancanza: "Mi fa ridere, pensa che quando siamo in macchina ci sono le buche e mi dice -papà guida con attenzione" provocando così un sorriso spontaneo sul volto della giovane.