Ricordi in verso: le poesie di Patrizia de Blanck

La contessa condivide con le coinquiline alcuni emozionanti versi di cui è gelosa autrice

Patrizia, Guenda, Stefania e Myriam si trattengono a tavola anche dopo la fine del pranzo. La contessa è particolarmente infastidita dal modo celere del resto del gruppo di sparecchiare “manca la convivialità” conviene Guenda.

Per trascorrere il tempo Myriam e Guenda iniziano a recitare alcuni atti di famose opere classiche quando Patrizia prende la parola; la contessa vuole condividere con le compagne d'avventura alcuni versi scritti da lei che riscuotono grande successo.

“Uh quante volte ormai la vedo in sogno la dolce casa segreta come un tempio con un lume acceso in mezzo” inizia a recitare Patrizia che subito dopo precisa “le poesie sono una cosa mia personale, le dico alle persone alle quali voglio bene”.

“Le senti e sono concrete” si complimenta Myriam che poi prosegue “è veramente un dono”. Patrizia ringrazia per i complimenti “io parlo molto per immagini, perchè identifichi” continua.

Guenda sembra molto colpita dai versi della contessa e chiama anche sua madre Maria Teresa ad ascoltarla. Patrizia un po' titubante decide poi di recitare un'altra sua composizione “io sono la memoria di me stessa, io sono lastricata di ricordi ma non mi fermo a riguardar le pietre di cui composi il fondo della vita perchè ho paura di voltarmi indietro e non saper più perchè qui giunsi”.

Maria Teresa, come Guenda, Myriam e Stefania, apprezza molto i versi della contessa e brevemente li analizza, sottolineando la grande capacità espressiva di Patrizia e la profondità delle immagini che è riuscita a trasporre in versi. Questo lato inedito della personalità della contessa sembra aver riscosso un gran successo!