Rosalinda a Dayane: “Vorrei che ti fidassi di me, io ci sono”

Le due inquiline si lasciano andare ad un confronto a cuore aperto e dopo aver esposto le proprie motivazioni, ritrovano il rapporto di sempre

Gli inquilini hanno appena finito di interpretare la nuova fiction ambientata dentro la Casa di Grande Fratello: “Giefferton - falsità a corte”. Rosalinda e Dayane, dopo aver passato giorni interi ad ignorarsi, si ritrovano in veranda da sole e dopo essersi scambiate un timido sguardo, le due inquiline cercano di aprire un dialogo.

“Mi hai umiliata e derisa, non credo di meritarmi questo dopo cinque mesi, è stato brutto e tu mi sei andata contro”, esordisce Rosalinda guardandole negli occhi. Dayane cerca di controbattere ma l'attrice ha ancora qualcosa da dirle e questa volta il tono è molto più dolce:

“Io ci sono, tu fai il tuo gioco, io ed il mio, ma quando saremo fuori io ci sono, vorrei che tu ti fidassi di me. Se non ti ho detto delle cose è perchè sto passando un momento difficile, ma non credo di meritarmi quelle cattiverie che hai detto. Per la prima volta nella mia vita sono felice, e voglio vivermi questo momento bello anche con te perchè ci tengo. Se vuoi io sono al tuo fianco. Butta giù il muro di difesa che hai, perché accanto hai persone che ti vogliono bene”, ammette l'attrice prima di emozionarsi e scoppiare a piangere

“Quando c'era qualcosa di bello, tu mi hai escluso”, commenta la modella ma la conversazione in un attimo prende una brutta piega e le due ragazze si accusano a vicenda sulla questione delle Nomination. “Se tu sei mia amica, devi accettare anche le mie scelte e non giudicarle”, ribatte l'attrice.

Dayane sembra comprendere maggiormente le parole della sua amica e in uno slancio di sincerità si scusa per il suo comportamento: “Hai ragione, a me importa la tua felicità”.
Rosalinda e Dayane ritrovano il rapporto di sempre strette in un lungo al braccio: "Stasera se vuoi puoi tornare a dormire con me", commenta l'attrice e dopo tutta la tensione accumulata nei giorni, anche Dayane si lascia andare ad un pianto liberatorio.