Torna il sereno tra Carolina Marconi e Giaele De Donà
Dopo un'accesa discussione, Carolina e Giaele trovano il modo di confrontarsi pacificamente
Il confronto continua e l'intervento di Sara contribuisce a placare gli animi tra Carolina e Giaele: “Noi abbiamo il diritto e il dovere di dire cosa è per noi l'amore ma mai di dire ad un altro che quello che vive non è amore”.
Le due tornano a parlare dei loro punti di vista diversi, questa volta senza scontrarsi: “Tu devi parlare con il cuore, basta con questa finzione. Sofia secondo me è una persona meravigliosa” dice Carolina, spronando Giaele a comportarsi in modo più naturale lasciando trasparire la sua personalità senza sovrastrutture, “Tu sei altro, sei molto più di questo”.
“Io le mie sofferenze le copro così, questa è l'apparenza che do per non far vedere quello che c'è sotto perché mi fa stare male” dice scoppiando in lacrime. Per la prima volta Giaele lascia trasparire la sua fragilità, permettendo a Carolina di capirla di più: “Non volevo farti sentire giudicata”.
Sebbene le due intendano l'amore in modo diverso, sembrano quantomeno aver trovato il modo di confrontarsi senza permettere alla loro diversità di vedute di prendere il sopravvento.
Le due tornano a parlare dei loro punti di vista diversi, questa volta senza scontrarsi: “Tu devi parlare con il cuore, basta con questa finzione. Sofia secondo me è una persona meravigliosa” dice Carolina, spronando Giaele a comportarsi in modo più naturale lasciando trasparire la sua personalità senza sovrastrutture, “Tu sei altro, sei molto più di questo”.
“Io le mie sofferenze le copro così, questa è l'apparenza che do per non far vedere quello che c'è sotto perché mi fa stare male” dice scoppiando in lacrime. Per la prima volta Giaele lascia trasparire la sua fragilità, permettendo a Carolina di capirla di più: “Non volevo farti sentire giudicata”.
Sebbene le due intendano l'amore in modo diverso, sembrano quantomeno aver trovato il modo di confrontarsi senza permettere alla loro diversità di vedute di prendere il sopravvento.