Le parole dei nuovi arrivati
Anche gli Inquilini entrati successivamente propongono una parola che rappresenta la sintesi del loro percorso
Per celebrare i cinque mesi vissuti nella Casa, i veterani hanno celebrato una sorta di rito pronunciando, a giro, una parola che rappresenti la loro avventura. Durante la cena, ripropongono il giochino anche ai ragazzi entrati successivamente, così da potersi conoscere un po' meglio.
Apre le danze Federico, il quale avrebbe scelto il termine "Fragilità". Secondo il giovane, è proprio attingendo dalla debolezza che si può recuperare un'incredibile forza.
Per Simona, invece, bisognerebbe "Guardare oltre" così da poter fare delle considerazioni che non siano inficiate da preconcetti. Ne approfitta anche per fare i complimenti a Letizia, Perla e Greta, capaci di creare un bel legame femminile. Hanno risposto alle critiche di Beatrice con una bella complicità.
"Non c'entra nulla Beatrice" dice Perla, difendendo la sua amicizia con le ragazze. Si è sentita affine ad alcune persone e ha stretto un rapporto, non c'è bisogno di mettere in mezzo terzi.
Si passa a Marco che sceglie la parola "Amicizia", nella speranza che i rapporti creati nella Casa possano proseguire anche fuori.
"Io dico porta" continua Stefano, spiegando che l'uscio richiama una simbologia legata ai nuovi inizi. Ogni esperienza consente all'essere umano di arricchirsi e migliorarsi, inoltre per tutta la vita non si fa altro che aprire e chiudere porte.
Per Sergio l'ideale sarebbe una crasi di tutti i loro termini, poiché sarebbe l'unico modo per descrivere al meglio un'avventura complessa come quella che stanno vivendo. La sua parola è, quindi, "Essere". Conclude con l'augurio che ognuno di loro possa apprezzare i pregi di ogni Inquilini e tralasciare i difetti. E per finire, il ragazzo fa un invito: che possano rivedersi tutti quanti al Circeo!
Il giro termina e i ragazzi sparecchiano, felici del momento di confronto appena avuto.