Shaila Gatta e Javier Matinenz: capire cosa si vuole
I due concorrenti si raccontano esperienze dolorose del passato e relazioni sbagliate
Dopo il racconto di Javier sulla storia d'amore fra i suoi genitori, anche Shaila si aggiunge alla conversazione. Clarissa è in affinità con i due ragazzi, in entrambi ritrova parti di sé e rivede in loro parti del suo passato, rivede anche questioni del suo passato che ha superato col tempo e si dice molto ottimista: ambedue riusciranno a risollevarsi. L'attrice, come Shaila, crede molto nelle leggi dell'universo, ma spiega che, nella vita, non occorre chiedere soltanto, bisogna rimboccarsi le maniche: "Fatti forza e vai a cercarlo". Lavorare su di sé è l'ultima cosa che conta.
Il discorso ritorna sull'amore, ma se la prima parte verteva sull'amore che eleva, sull'amore che costruisce, sull'amore che supera il tempo e anche la morte, la piega delle parole di Shaila e Javier vira su un amore diverso, un amore che ferisce, che demolisce, che non cura, che non disseta.
La ragazza ammette: "Ho paura dell'amore. Ho collezionato solo casi umani" ci scherza su, ci ride, ma la realtà è che col tempo si è chiusa in se stessa, non riuscendo più a credere nell'altro. Ha solo cumulato paure e timori, di essere ferita e sfruttata. "Si vede che sei una ragazza che darebbe anche il cuore" afferma il pallavolista, in lei vede una ragazza molto generosa, umile e gentile, che non può sopprimere la voglia di amare e fa bene a essere selettiva.
Shaila, però, è curiosa di ascoltare il passato di Javier e le storie vissute. Il ragazzo racconta della prima relazione: "Lei era più grande di me, siamo andati subito a convivere". Una relazione che è finita per immaturità e differenze. La seconda, invece, era una relazione complessa, lui era il terzo, era l'amante: "Ho tradito, ma si può chiamare tradimento se io non stavo con lei? Sono stato malissimo per questo". Poi è arrivata l'ultima, una brava ragazza, ma l'amore era finito.
È la volta della coinquilina di raccontarsi e lei ha storie molto più difficili, ricordi di uomini sbagliati, di uomini che la sminuivano, la facevano sentire inadeguata, commenti estetici, commenti caratteriali, limitazioni e manipolazioni: "Tutte queste cose ti portano a essere insicura". Per questo non riesce più ad affezionarsi, a lasciarsi andare, a concedere spazio: "Adesso, sono troppo libera, troppo spazio per me, ho paura che venga invaso".
"Anche io sto così bene da solo che non se sono disposto a concedere spazio" sostiene Javier. Entrambi arrivano a una grande verità: capire che gli altri non sono una proprietà e che stare bene con sé stessi è una priorità. Le relazioni passate ti fanno capire cosa non vuoi in quelle future.
Tutte quelle relazioni sbagliate possono essere un modo per costruire un futuro migliore, almeno con se stessi. Un insegnamento che è necessario comprendere, per non pensare che il tempo speso sia stato tempo sprecato. Ogni cosa insegna, ogni cosa può essere un'opportunità per diventare migliore.