Vittorio Menozzi desideroso di essere svincolato dai gruppi

Vittorio spiega a Beatrice che non vorrebbe essere coinvolto in dinamiche di gruppo, ma preferirebbe coltivare solamente rapporti singoli

Preso da un momento di sconforto, Vittorio si rifugia in piscina e, riflessivo, contempla il vuoto, travolto da mille emozioni. Dopo qualche minuto di solitudine, il ragazzo si aggrega ai suoi compagni, seduti a tavola a cenare. 

Come al solito, sta mangiando accanto a Beatrice e, solamente a lei, confida i suoi timori e le sue perplessità. Probabilmente non è tagliato per stare in gruppo, il suo carattere si sposa maggiormente con una visione più individualista dell'amicizia. Non riesce a dire la verità a chi pensa stia sbagliando, perché condizionato dall'idea che quella persona sia più vicina al suo gruppo piuttosto che a un altro. 

"Sbagli tu, non sono valutazioni che devi fare" dice perentoria Beatrice. Secondo lei, il modello dovrebbe affidarsi maggiormente alle emozioni, senza fare troppi ragionamenti e divisioni. 

"Io ho capito che sono fatto per avere rapporti singoli" dice il ragazzo, stufo di essere coinvolto in dinamiche che vedono la contrapposizione di due fazioni. 

Diretta, Beatrice gli esprime il proprio pensiero. Vittorio non è adirato per questo, ma tormentato dalla Nomination fatta a Massimiliano. Il ragazzo dissente, il suo problema sono i doveri morali che si impone volontariamente e che gli servono per dividere le persone in gruppi. Tutto ciò l'ha portato ad accumulare troppa tensione. 

Per la Nomination, invece, sebbene sia cosciente di aver fatto un discorso confuso, non si sente affatto in colpa. Anzi, è addirittura stanco della gelosia ingiustificata dell'attore. 

"Io ho notato che tu ci pensi troppo a livello teorico" afferma Beatrice e spiega che lei segue solamente il suo istinto. Certo, bisogna essere oggettivi, ma allo stesso tempo non è un problema agire di pancia. Ad esempio, lei non avrebbe voluto immischiarsi nella questione tra Perla e Stefano, ma alla fine non ce l'ha fatta a trattenersi e ha parteggiato per l'amico. Le alleanze sono molto labili e possono cambiare da un giorno all'altro, per cui non ha senso essere così cervellotici. 

Anche con Greta... perché Vittorio sente l'obbligo morale di consolarla? Non le è successo nulla per cui necessiti di conforto. 

"Non lo so..." risponde dubbioso il modello. La sua confusione è palpabile, così come il suo malessere che, per il momento, non accenna a diminuire neanche con le parole di supporto di Beatrice. 

Le dinamiche di gruppo, quindi, sembrano preoccupare Vittorio, sempre più schiavo dei propri pensieri piuttosto che delle proprie emozioni.